Negli ultimi momenti del 2017 abbiamo chiesto ad alcuni amici, consapevoli e capaci di azioni alternative, di rispondere a questa domanda: "Cosa auguri all'Italia per il 2018?". Qui le risposte di coloro che hanno accolto il nostro invito!

2018

 

Rosy Battaglia  - giornalista d'inchiesta e presidente di Cittadini Reattivi 
Quello che auguro all'Italia e agli italiani, che sono tutti coloro che sono nati in questa terra a mio avviso, è trovare la strada per il cambiamento, vero e concreto. Attraverso il riscatto e la partecipazione civica, attraverso la coerenza di chi fa politica intesa come tutela e visione del bene comune. Attraverso la riscoperta di valori fondamentali come la tutela della salute e dell'ambiente, il rispetto della legalità, la lotta alle mafie e alla corruzione nel quotidiano. Quindi ognuno di noi può, in fondo, fare qualcosa. Basta volerlo mettendo in pratica la resilienza, aggirando gli ostacoli e progettando insieme il futuro.

Ugo Biggeri - Presidente di Banca Etica
All'Italia e agli italiani auguriamo fiducia, determinazione e creatività per costruire un Paese sempre più inclusivo, capace di coniugare lo slancio verso la ripresa economica con l'attenzione all'ambiente e ai diritti di tutte le persone! Sappiamo che è possibile perché incontriamo ogni giorno persone e imprese che lo fanno: è la parte migliore dell'Italia, che ottiene riconoscimenti anche in Europa, e che merita di essere raccontata ogni giorno

Anna Gerometta - Presidente dell'associazione Cittadini per l'aria
Mi auguro che sia un anno di conquiste benefiche per il nostro ambiente e l'aria che respiriamo e che veda i cittadini sempre più partecipi. Perché anche i traguardi più ardui diventano realtà quando molti sono coinvolti!

Maurizio Michelangelo Netto - Repubblica Nomade
Cosa auguro all'Italia nel 2018? Mi viene in mente una frase di Lucio Anneo Seneca: "La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l'opportunità".. quindi cara Italia le opportunità ci sono e allora sposta il tuo baricentro dalla politica fine a se stessa verso i grandi talenti che questo paese ha ed è in grado di esprimere come nessun altro e che possono governare i necessari cambiamenti.

Riccardo Noury - Portavoce Amnesty International Italia
Il mio auspicio per il 2018 è che l'Italia inverta quel pericoloso mutamento culturale che l'ha portata sempre più a non riconoscere e a non valorizzare il bene e l'azione solidale e la bellezza dell'uno e dell'altra

Giulietta Pagliaccio - Presidente FIAB Onlus
Dopo una conclusione di anno all'insegna dell'approvazione della 1^ Legge Quadro italiana sulla mobilità ciclistica, il mio augurio per il 2018 non può che essere quello di attuare pienamente quanto indicato dalla Legge, a partire dalla predisposizione del Piano Generale della Mobilità ciclistica entro i 6 mesi dall'entrata in vigore della Legge (come indicato all'art. 3). Ma più in generale auguro a tutti i cittadini e cittadine che ancora ci stanno pensando di fare un uso consapevole dell'auto: non sempre è indispensabile ma si fa fatica ad ammetterlo. Siate coraggiosi: due passi a piedi o una pedalata per andare al lavoro vi allungano la vita, oltre a renderla più piacevole. Buon anno pedaloso a tutti!

Flavio Passerini - Coordinamento Lombardia Banche del Tempo
Per il 2018 auguro a tutti noi di essere capaci di narrare la realtà per quello che è, scordandoci della paura per il diverso e perdendo la sensazione di povertà. Noi tutti non siamo mai stati così diffusamente ricchi di opportunità e di beni voluttuari. La crisi economica ci ha tolto ottimismo e obiettività, ma solo una narrazione corretta e la cittadinanza attiva (capacità di sentirsi prossimo a tutti gli umani e di dare il nostro contributo a creare una comunità migliore) sapranno farci ritornare il Paese del Sole e della Solidarietà, nato e cresciuto dalla mescolanza di uomini e donne provenienti da tutto il mondo con capacità e bisogni sempre diversi, ma contemporaneamente con un comune volere di fare il bene della nostra comunità.

Andrea Poggio - Legambiente ONLUS
Agli italiani per il 2018 auguro di ragionare ed essere più liberi e “lasciar dir le genti”. Sarà per me benvenuto ogni giudizio di critica scientifica. Per quanto riguarda i pregiudizi della cosidetta opinione pubblica, alla quale non ho mai fatto concessioni, per me vale sempre il motto del grande fiorentino: “Segui il tuo corso, e lascia dir le genti”. (Il Capitale - Karl Marx) Vien dietro a me, e lascia dir le genti sta come torre ferma, che non crolla già mai la cima per soffiar di venti. (Purgatorio, Canto V, vv 13-15 - Dante) (…) non lasciatevi intruppar dai dogmi, dalle uniformi, dalle dottrine, non lasciatevi turlupinare da chi vi comanda, da chi vi promette, da chi vi spaventa, da chi vuole sostituire un padrone con un nuovo padrone, non siate gregge perdio, non riparatevi sotto l'ombrello delle colpe altrui, lottate, ragionate con il vostro cervello, ricordate che ciascuno è qualcuno, un individuo prezioso, responsabile, artefice di se stesso, difendetelo il vostro io, nocciolo di ogni libertà, la libertà è un dovere, prima che un diritto è un dovere. (Un uomo - Oriana Fallaci)

Alberto Pugnetti - Radio Francigena
All'Italia auguro di avere un governo che riesca a guidare con stabilità e sicurezza il Paese nell'attuazione di tutti quei cambiamenti, o meglio, quelle rivoluzioni culturali che da troppo tempo stiamo attendendo. La rivoluzione nella comprensione delle problematiche altrui, la rivoluzione nel modo di concepire e vivere le diversità, la rivoluzione nel comportamento verso le donne, la rivoluzione verso le disabilità, senza dimenticare la rivoluzione nella concezione del territorio e di tutto ciò che lo circonda. Insomma, dovrà necessariamente esserci una rivoluzione culturale a 360°, una rivoluzione per la bellezza e l'armonia. Tutto questo, assieme al lavoro, sono i temi che maggiormente dovranno essere discussi e introdotti e, possibilmente, risolti nel 2018. Agli italiani, invece, auguro di continuare ad avere l'enorme pazienza che stanno dimostrando di avere, pur non vedendo sensibili miglioramenti nel Paese e in chi ci governa.

Paolo Rumiz - giornalista e scrittore
Auguro il gusto del canto dell'incontro e del racconto. Meno internet e più cabernet...

Luigi Uslenghi - Servas
Auguro agli italiani di avere più coraggio, di credere di più nel futuro anche attraverso scelte di cambiamento che investano le istituzioni. Niente è immutabile. Mi auguro un'Italia più solidale in tutto. Mi auguro più Europa: il nostro futuro si chiama Europa federale. Mi auguro una burocrazia meno soffocante: vera, secolare palla al piede nella vita quotidiana della gente. Un'Italia più semplice nei rapporti con le istituzioni. Un'Italia più sorridente, come gli occhi dei nostri bambini di ogni razza e colore che possano riempire di più le nostre strade, le nostre case, la nostra vita.