Il ragionare individuale è talmente radicato nella nostra cultura che il pensare collettivo diviene come irreale. Eppure dai tempi remoti del “divide et impera” dovremmo avere compreso che l’egocentrismo indotto è tecnica efficace per il controllo delle masse e per favorire il consumismo.
È il mettere in competizione le persone, incentivare la corsa all’acquisto impulsivo per avere l’illusione di prevalere sull’altro. Un agire sconsiderato a danno della vita di tutti e delle risorse ambientali, ma talmente radicato nelle menti da renderne difficile l’estirpazione. A tentare di sradicare l’ego-consuetudine è una minoranza in ascesa, decisa a fare emergere i molti benefici del cooperare e del condividere. Piccole realtà diffuse sul territorio che affiorano sempre più a mostrare un altro vivere possibile ricco di attrattiva umana ed ecologica.
A renderle visibili a Torino e dintorni è l’InQubatore Qulturale con il BeeGreen Festival, rassegna sperimentale all’edizione zero con protagonista virtuale una “apina verde” svolazzante a supportare associazioni ed enti attivi nel promuovere un mondo più sostenibile a rivelarsi al mondo. E a ronzargli intorno per provare a fare rete, ossia a creare quella comunità unita da valori condivisi capace di mettere a lato la propria unicità per un abbraccio collettivo. Un tentativo arduo al quale vogliamo dare il nostro piccolo contributo fornendo agli aderenti a BeeGreen uno spazio per ritrovarsi e per riscoprirsi, e ai lettori l’opportunità di scoprire l’esisto dell’avvenuta impollinazione.
A rispondere al nostro appello sono stati in molti, alcuni con scritti originali, altri rilasciando gentili interviste che vi proponiamo in questo numero speciale dedicato al festival della sostenibilità svoltosi a maggio nell’area metropolitana torinese. E se avrete la pazienza di leggerlo, scoprirete un mondo possibile dove l’economia è un bene comune rispettosa delle persone e dell’ambiente, dove il cibo è nutriente e amico della natura e dove i rifiuti divengono risorse, arte o nuovi oggetti da utilizzare. Troverete visioni urbane inedite, soluzioni per una mobilità a ridotto impatto e alto divertimento e molte altre buone pratiche da seguire.
E forse con la puntura dell’apina verde arriverà pure la consapevolezza che la pratica migliore da assecondare è un pensare collettivo capace di contrastare il regnante individualismo e, magari, di tramutare una società competitiva e ingiusta in una cooperativa ed equa.